Thursday, August 14, 2025

La "Roma nocturna" de Giuseppe Sciuto

Descubrí el libro en una de esas casetas romanas que hay en mitad de la calle. Lo primero que me llamó la atención fue la preciosa portada (entre cubista y modernista, o algo así, con una tipografía perfecta) y el título: "Roma di Notte: Guida illustrata per i visitatori senza alloggio". "Roma de Noche: guía ilustrada para visitantes sin alojamiento". ("sin casa" sonaría mejor). Autor: Giuseppe Sciuto. Lugar de edición y fecha: Roma, Giorgio Berlutti Editore, Piazza Navona 15, 1921. 

Lo abrí y leí algunas frases al azar, que me parecieron perfectas: el tono irónico (como en la dedicatoria, recargando el estilo a lo Bufalino), la poesía, los detalles de la vida de la época... 

(Dedicatoria)

Al Comissario per gli alloggi

felice ed opportuna istituzione, simbolo vivente della straordinaria perspicacia governativa, esponente della severa e lodevole intransigenza dello Stato, inesorabile contro l’unghiata ingordigia della speculazione e la tirannia bestiale dei Padroni di Casa, questa guida modesta, dagli intendimenti filantropici ed umanitari, è rispettosamente dedicata, onde ad essa l’illustre ed energico funzionario si ispiri e da essa tragga quel valido consiglio ed aiuto per dare finalmente al grave problema degli alloggi quella naturale ed onesta soluzione che era già stata divinata dagli ottimisti ed auspicata dai buoni.

"La cubierta es una maravilla, no puedo dejarlo aquí", le comenté a mi mujer. Ya, pero comprar un libro sólo por la portada y unas frases es un poco extremo, pensé. Tengo demasiados libros y poco hueco en casa. Valía menos de 10 euros, pero no me decidí, porque estaba intonso y no pude leer mucho más.

Anoté en el cuaderno: "Mi gran descubrimiento de hoy ha sido 'Roma di Notte'. Lo he dejado pero creo que volveré a comprarlo (es una caseta de esas callejeras). Me gusta la portada y el título y la dedicatoria, y el libro tenía buena pinta, aunque estaba intonso y no he podido leer mucho...."

Volví unos días después a la misma caseta con la esperanza de que alguien se lo hubiese llevado, pero no: allí estaba. Lo compré, naturalmente. Abrí las páginas con un cuchillo. Cubierta de Bandinelli. El Copyright, con la alusión explícita a Suecia y a Noruega, no lo entendía bien del todo (¿sería una coña por el Nobel, o algún problema político de la época?). Me empezó a gustar tanto el libro que incluso sopesé escribir un artículo titulado "La Roma nocturna de Giuseppe Sciuto" (quizá algún día lo escriba). A lo mejor sólo es la emoción del descubrimiento y estoy distorsionando calidades, pensé. 




Otro libro más para traducir y publicar cuando llegue el socio capitalista...

Buceé por Internet y únicamente encontré esto sobre el autor, un total desconocido: Roma di notte. La Stazione Termini (Giuseppe Sciuto - 1921). Del editor llegué a la conclusión -creo recordar- de que era un miembro del Partido Nacional Fascista de Mussolini y devoto seguidor del Padre Pío, uno de los que más hizo por la glorificación de este fraile capuchino (santo desde 2002), pero tampoco indagué mucho más.

Copio y pego alguna de sus citas (cortesía de Salvatore Lo Leggio):

“Il giorno è un eviratore prosaico dell’assoluto estetico, è solo un fucinatore di tritumi modesti di bellezza  e di particolari umili compressi e violentati da freddi rigorismi lineari o coloristici o da volgari grossolane simmetrie delimitatrici. E’ adatto per le anime mediocri…, per gli esseri faccendieri e per le coscienze esteticamente torbide che ignorano il senso intensivo del sintetismo…”. 
“Nessun uomo di genio è stato concepito di giorno”.
“Troia fu presa di notte”.
“Di notte Mosè venne abbandonato sulle acque del Nilo e di notte Romolo e Remo vennero fatti galleggiare nel famoso cesto di vimini sul Tevere sacerdotale e biondo”.
“La lupa – inutile dirlo - è animale eminentemente notturno e non poteva di certo allattare di giorno, quando doveva pensare a dormire”.
“Le baccanti celebravano sempre di notte le loro feste scapigliate e rumorose: “In girum imus nocte et consumimur igni”. – e perfino questo palindromo bellissimo venne indubbiamente ideato e scritto di notte da qualche insonne e studioso monaco certosino del medioevo”.
E ancora: “Diogene amava a tal punto la notte da girare anche in pieno giorno con una lanterna accesa per Atene in cerca dell’uomo onesto”.
“Empedocle scelse una notte spaventosa, lacerata da sinistri bagliori di eruzioni e si buttò nelle voragini incandescenti dell’Etna… per scoprire i fenomeni oscuri della vulcanologia”.
“L’imperatore Caligola fece svegliare di notte tutti i senatori di Roma per interpellarli circa il modo migliore di cucinare uno storione regalatogli da un vassallo dell’impero”.

Roma, la Stazione Termini ai primi del Novecento (cap. II)
Stazione centrale di Termini.
Salone grande della biglietteria. A mezzanotte si può eludere facilmente la vigilanza dei guardia-sala e spingersi fino alla sala di aspetto di terza classe, dove si può comodamente riposare per terra sotto i tavoli.
Non sono consigliabili le sale di seconda classe dove la vigilanza è più assidua. Escluse assolutamente la sale di prima classe. Ricordare che non tutti gli abituali frequentatori notturni delle stazioni sono, in genere, disgraziati, come voi… Molti – specialmente giovinastri e teppisti – frequentano le sale di aspetto e le altre località dove viaggiatori e forestieri senza alloggio sogliono passare la notte, allo scopo di profittare abilmente della loro stanchezza per derubarli… Non sono quindi mai eccessive le precauzioni più intelligenti ed energiche.
L’impresa di penetrare fino alle sale d’aspetto può essere facilitata enormemente dal biglietto d’ingresso -  (cent. 20, dritto testa muliebre con spiga, rovescio donna nuda) – che si acquista agli appositi apparecchi automatici. Con tale biglietto, voi avete libero accesso alla stazione, ma nessun diritto di passarvi la notte. Se non siete profani della topografia e delle disposizioni abituali di servizio, potete anche profittare di qualche vettura di seconda classe, ed anche di prima, in giacenza sui numerosi binari morti. L’impresa però non è molto facile e può procurare delle noie.
Più consigliabile e di più sicura realizzazione è il tentativo di passare la notte in una sala d’aspetto di terza classe. In caso di controllo dei guardasala affermate risolutamente di essere giunti con gli ultimi treni della notte da una località qualunque, - (basta prima consultare opportunamente un orario ferroviario) - e non sapere, a quell’ora dove trovare un alloggio. Se vi chiederanno la tessera ferroviaria, direte con chiarezza che l’avete perduta; se si meraviglieranno perché non avete nemmeno una valigia, rispondete tranquillamente con un sorriso di sprezzante superiorità che siete milionari e avete l’abitudine di viaggiare senza bagagli.

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