Leer en italiano me turba y me apacigua al mismo tiempo, me relaja y me emociona. Es un idioma tan agradable, susurrante, armonioso...
Il mio mestiere è quello di scrivere e io lo so bene e da molto tempo. Spero di non essere fraintesa: sul valore di quel che posso scrivere non so nulla. So che scrivere è il mio mestiere. Quando mi metto a scrivere, mi sento straordinariamente a mio agio e mi muovo in un elemento che mi par di conoscere straordinariamente bene: adopero degli strumenti che mi sono noti e familiari e li sento ben fermi nelle mie mani. [...] Quando scrivo delle storie sono come uno che è in patria, sulle strade che conosce dall’infanzia e fra le mura e gli alberi che sono suoi. Il mio mestiere è scrivere delle storie, cose inventate o cose che ricordo della mia vita ma comunque storie, cose dove non c’entra la cultura ma soltanto la memoria e la fantasia. Questo è il mio mestiere, e io lo farò fino alla morte. Sono molto contenta di questo mestiere e non lo cambierei per niente al mondo.
Natalia Ginzburg, "Il mio mestiere" (Le piccole virtù)
4 comments:
Pues será por eso que entiendo mucho mejor el primer texto...
Un abrazo.
Me ha encantado la sencillez de Ginzburg. Esencia.
Un beso, conde.
Será por eso, Porto. Un abrazo.
Besos, Marioneta.
A mi me gustan los dos estilos, siendo opuestos en rasgos generales. Siempre me asombra el prejuicio sobre la sencillez, aquél estilo llano y preciso, su economía. Susan Sontag dice algo muy acertado en uno de sus ensayos, no lo recuerdo bien, tal vez uno sobre el estilo. Refiere cómo lo llano y simple es asimismo un artificio. Para ser preciso, pues, Bufalino tampoco se queda atrás en la esencia. Es grandísimo. Por un lado, Chéjov, Carver, Hemingway, Jaeggy, Borges y muchos otros, infinitos. Por el otro, Shakespeare, Proust, Dostoievsky, Faulkner, Conrad, James, Nabokov, Manganelli, Quevedo, etc. Lo que sospecho es que los barrocos exigen más atención y concentración, que no un lector perezoso. Tampoco es sinónimo de calidad, todo depende. Saludos
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